CONTENUTI E APPROFONDIMENTI

IL TERRITORIO

Il possibile confronto con altre lingue

Gli esiti delle ricerche effettuate e da svolgere nel campo del dialetto del Basso Piave si dimostrano utili e interessanti soprattutto se vengono rapportati all'ambito scolastico, dove spesso l'attenzione viene concentrata solo sull'apprendimento delle lingue straniere. In tal modo, non si tiene in debito conto l'utilità di un'analisi condotta sulle strutture di base della lingua il più delle volte già parlata in casa, ma ritenuta per molto tempo di minor valore rispetto alla lingua italiana. La prospettiva di studio delle lingue straniere, invece, appunto perché sottolinea l'importanza che ha la diversità, mette in risalto semmai l'apporto del dialetto che, per quanto sia una manifestazione linguistica territorialmente ridotta, può dare un contributo notevole anche all'apprendimento delle altre lingue. Il perché è chiaro: quando apprendiamo una lingua straniera, si attiva poco a poco in noi un meccanismo naturale di comparazione fra strutture linguistiche che già possediamo (quelle proprie alla lingua madre) e strutture nuove, che ci viene richiesto di apprendere; questo meccanismo vale a prescindere dal fatto che conosciamo la lingua nazionale o meno. Un esempio: quando molti dei nostri nonni partirono come emigranti per trovare lavoro all'estero il più delle volte non conoscevano la lingua italiana così come noi la pensiamo proposta oggi nelle nostre scuole, eppure tutti appresero la lingua del paese che li accoglieva. Questo conferma la tesi secondo la quale la conoscenza di una parlata dialettale, lungi dall'essere un elemento negativo come spesso è stata ritenuta fino al 1970, rappresenta invece una fonte di arricchimento per chi deve confrontarsi con altri contesti culturali e linguistici.

Rivalutare il dialetto

Tale principio fu affermato per la prima volta anche all'interno dei Nuovi Programmi per la Scuola Media del 1979, che non sempre però hanno trovato reale applicazione: la ricerca, lo studio, il confronto che avrebbero dovuto animare l'attività didattica si sono, il più delle volte, ridotte a semplice ed estemporaneo interesse didattico nei confronti dei dialetti locali. Solo nell'ultimo decennio c'è stato un vivo recupero di questo tipo di ricerca, associato in genere ad uno studio storico del territorio in cui gli studenti vivono; di pari passo si è assistito ad una rivalutazione dell'espressione dialettale che caratterizza quell'area e, di conseguenza, si è avuta anche una rivalutazione del dialetto come forma linguistica di comunicazione. Tutto ciò, certo, è stato fatto anche nelle scuole del nostro territorio del Basso Piave, ma senza dubbio sarebbe opportuno fare di più perché l'immenso bagaglio di cultura che lo caratterizza, di per sé poco sondato sotto questo aspetto rispetto a quanto ha fatto chi appartiene alle culture delle zone limitrofe, possa essere riportato alla luce e non nascosto per timore che non abbia abbastanza valore rispetto ad altre manifestazioni identitarie e linguistiche.

Scopi e attività dell'APS

Per questo motivo l'APS "G.R.I.L. BASSO PIAVE" intende condurre proprio nelle scuole un percorso didattico che ha lo scopo di far conoscere forme di ricerca, di studio e, di conseguenza, di proporre un utile approfondimento rispetto ai valori identitari e linguistici espressi nel tempo dalla gente dialettofona del Basso Piave. Tale percorso può essere particolarmente interessante per le scuole presenti nel territorio del Basso Piave, con modalità di lavoro differenti a seconda del diverso ordine e grado scolastico. In ogni caso, le finalità sono le medesime:

  • favorire la rivalutazione del dialetto del Basso Piave mirando a sviluppare una maggiore consapevolezza delle caratteristiche fonematiche, grammaticali, lessicali del dialetto, nonché dell'identità e dei valori della gente dialettofona che ha vissuto e vive nel particolare contesto storico e ambientale del Basso Piave;
  • sviluppare l'interesse per un possibile confronto tra l'idioma usato in casa o dai nonni (il dialetto del Basso Piave appunto o almeno ciò che di esso rimane) e altre lingue romanze, viste come sistemi linguisticamente affini perché dotati di strutture comparabili;
  • contribuire anche, in tal modo, a favorire l'integrazione degli alunni stranieri proponendo un significativo confronto tra modelli linguistici analoghi.