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IL TERRITORIO

FOSSALTA DI PIAVE: La storia

Fossalta di Piave è situata sulla riva destra del Piave e, anticamente, la sua collocazione era importante per il fatto che rappresentava l'ultima possibilità di guadare il Piave prima di arrivare al mare: la località, infatti, costituiva una delle ultime frange di terra emersa al limite della palude. Iniziò la sua storia con la colonizzazione romana perché, a seguito della costruzione della strada Callalta, fu possibile collegare Altino ad Oderzo, ad Aquileia, ai territori del Nord. Conobbe la decadenza dovuta all'incuria e all'abbandono che caratterizzarono il territorio di palude durante le invasioni barbariche. Nel periodo alto-medievale la zona fu sottoposta prima al controllo del patriarcato di Aquileia: era nota nei documenti col nome di "Campolongo di Fovea Alta" ed era amministrata dai Monaci Benedettini di Monastier. Poi fu posta sotto il controllo del Vescovo di Treviso. In seguito, l'area fu protagonista delle guerre per il dominio di diverse Signorie: gli Ezzelini, i Da Romano, i Da Camino, i Carraresi, gli Scaligeri. Carestie, pestilenze, fame, inondazioni, distruzioni caratterizzarono l'area per tutta l'epoca medievale.

mappa del territorio del Basso Piave

Le Signorie miravano alla conquista di Treviso come primo passo per arrivare al Friuli. Per gli uomini della zona la coscrizione militare era obbligatoria e dovevano essere disponibili per la chiamata alle armi, qualsiasi fosse il padrone del momento. Nel 1339 Treviso fece atto di dedizione a Venezia. La Serenissima non si mostrò particolarmente interessata a quest'area, ma già nel 1494 indicava tale territorio col nome di "Fossalta Plavis" e questo testimonia il rinnovato interesse della Repubblica per le zone dell'entroterra. Venezia, fino allora interessata principalmente al 'dominio de mar', iniziò ad occuparsi anche della costruzione di possibili vie di transito terrestri, oltre alle già esistenti vie d'acqua, per poter accedere più facilmente ai territori posti a Nord e favorire in tal modo traffici e commerci. Per questo motivo fu eseguito lo scavo della Fossetta e, così, Fossalta cambiò volto: sorsero nuove occupazioni riferite alla compravendita, al carico e allo scarico di merci, al loro immagazzinamento.

Dalla Serenissima ai giorni nostri

In quest'epoca furono realizzate altre grandi opere idrauliche, come l'argine San Marco, i canali utili soprattutto alla bonifica, ma peste ed altre epidemie aggravarono la situazione. Le opere idrauliche non diedero i risultati sperati e, a causa della scarsa manutenzione sia della Fossetta che della connessa via di transito, nel 1721 la Fossetta fu chiusa e Fossalta ricadde nuovamente nella dimenticanza. Fu con lo scoppio delle ostilità del primo conflitto mondiale che Fossalta venne a trovarsi improvvisamente in "zona di guerra". La disfatta di Caporetto rappresentò il momento più drammatico: vennero fatti brillare i ponti di San Donà e di Ponte di Piave e Fossalta fu abbandonata. Il nemico varcò il Piave, ma la sua avanzata fu resa più difficile dall'allagamento delle terre effettuato con le macchine idrovore che si trovavano sul canale di Millepertiche. Il 15 giugno 1918 cominciò la grande battaglia del Piave. Alle prime luci dell'alba iniziò il bombardamento, il nemico si riversò su Musile: vennero adoperati proiettili dirompenti, gas lacrimogeni e asfissianti. La resistenza italiana, però, ebbe la meglio e i tentativi di avanzata austriaca vennero bloccati. Fossalta fu interamente liberata alla fine del giugno 1918 e il 4 novembre venne firmato l'armistizio. Attualmente, il comune di Fossalta di Piave non ha frazioni, ma conta più di una località.