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IL TERRITORIO

MUSILE DI PIAVE: La storia

La cittadina, posta sulla riva destra del Piave, è situata entro un territorio un tempo caratterizzato da valli, paludi, boschi. Diverse testimonianze confermano la presenza romana: la zona, infatti, era attraversata dall'importante via Annia che collegava Roma con Aquileia. Ma gli ultimi reperti archeologici testimoniano soprattutto il culto rivolto alla dea Reizia, che nel nostro territorio di palude conferma la continuità con l'antico culto di origine euroasiatica delle dee madri. Probabilmente, il toponimo fu assegnato alla località in seguito alla sua costruzione vicino all'argine del Piave, mentre qualche secolo più tardi venne fatto erigere un edificio sacro intitolato a San Donato. In seguito, il nome venne concesso al paese limitrofo, San Donà. Infatti, attualmente, il santo di riferimento per la cittadina è San Valentino.

mappa del territorio del Basso Piave

Musile era posto sotto la giurisdizione del Vescovo di Torcello, mentre la frazione di Croce apparteneva al Patriarcato di Aquileia. Tra la fine del 1100 e il 1300 Musile fu oggetto di contesa fra diversi signori: gli Ezzelini, il Comune di Treviso, gli Scaligeri che la saccheggiarono. Poi iniziò il dominio veneziano e molti terreni divennero di proprietà dei Foscari e, più tardi, dei Malipiero che, acquistando i pochi terreni agricoli, incentivarono la creazione di un più consistente insediamento urbano in questa zona ancora caratterizzata dalla presenza della palude, soggetta alla malaria, e a violente inondazioni. Nei secoli successivi, il territorio di Musile fu interessato da notevoli opere di ingegneria idraulica: la costruzione del canale Fossetta e dell'Argine di San Marco, la deviazione del corso del Piave (1600) e la creazione di un nuovo alveo da Musile a Cortellazzo. In tal modo, aumentarono la stagnazione delle acque e il fenomeno della malaria. In epoca napoleonica, Musile divenne comune; si risollevò solo dopo l'Unità d'Italia, con l'inizio delle operazioni di bonifica. In prima linea dopo la rotta di Caporetto (autunno 1917), il Comune fu teatro di battaglia (giugno 1918) e ne subì le disastrose conseguenze. L'attuale centro urbano è stato ricostruito negli anni Venti, mentre veniva completata la bonifica che poi ha reso fertili i terreni agricoli circostanti. Attualmente, il territorio di Musile di Piave, oltre a diverse località, conta tre frazioni: Caposile, Croce, Millepertiche.