CONTENUTI E APPROFONDIMENTI

IL TERRITORIO

Scuola primaria di II grado

Lo studio della storia locale promosso già dai Nuovi Programmi del 1985 e riconfermato dai Programmi previsti dalla Riforma Moratti del 2004 ha favorito, nell'arco dell'ultimo ventennio, un rinnovato interesse per quella parte della microstoria che rischiava, altrimenti, di perdersi a discapito della Storia nazionale. Questa riscoperta permetteva di ridare valore agli eventi locali che confermavano quelli della Storia nazionale, supportandoli con nuove prove. Lo studio della storia, allora, è passato dai libri all'osservazione concreta del proprio territorio e dei segni che la storia vi aveva lasciato, un metodo di analisi e di scoperta particolarmente importante per gli alunni delle scuole primarie, ancora legati alla conoscenza concreta di qualsiasi fenomeno. È proprio all'interno di questo ambito di rivalutazione storiografica che è iniziata, contestualmente, una rivalutazione delle lingue locali, considerate non come un elemento accessorio alla storia locale, ma piuttosto come un elemento di supporto per una sua corretta visione.

Il dialetto: fonte di informazioni

Il dialetto non è solo la lingua del luogo ove si sono verificati determinati eventi, è invece un oggetto essenziale d'analisi se si vuole decifrare e comprendere davvero i fatti storici che ci interessano. Infatti, è il dialetto la componente che mantiene maggiormente il contatto con la storia e con il vissuto delle genti che ne sono state protagoniste, soprattutto se pensiamo a quella antica: per sua natura, il dialetto, fin dalle sue origini, si configura come componente che mette in risalto gli eventi storici attraversandoli tutti fino ai nostri giorni; talora, esso è stato anche capace di rimanere quasi intatto, quando l'area linguistica in cui è stato usato è rimasta pressoché chiusa alle influenze esterne. Nelle scuole primarie di II grado da molti anni alcune insegnanti propongono percorsi di rivisitazione e rivalutazione del dialetto locale come fonte di informazioni non solo di tipo linguistico, bensì anche e soprattutto storico. Spesso, però, i loro tentativi rimangono isolati rispetto all'ambito scolastico in cui operano perché si tratta in ogni caso di un'operazione difficile da portare avanti: occorre avviare una prima fase di ricerca della lingua sul territorio, che il più delle volte viene affidata solo alla conoscenza dell'insegnante più che alle possibilità di scoperta dell'allievo stesso, e il tempo didattico a disposizione delle insegnanti per sviluppare questo tipo di percorso storico-linguistico non è mai sufficiente Per questo motivo l'APS propone alle scuole primarie un progetto che si integri con le attività già avviate o pensate dai docenti, che possa aiutare gli alunni a riflettere sulla lingua e sull'identità storico-geografico-etnologica che caratterizza il territorio prevalentemente di palude del Basso Piave in cui attualmente vivono ed infine che li aiuti a ritrovare il contatto con la realtà, pur così diversa, in cui sono vissuti i loro nonni.