L’ARATURA FUNICOLARE

 

La notizia dell’evento ci è stata data dall’amico Luciano Botosso e, accettando il conseguente invito a parteciparvi, domenica 14 luglio 2013 il vicepresidente Pierluigi Cibin e la presidente Aidi Pasian si sono recati presso l’azienda di Mario Tagliapietra a Jesolo.

Qui si sono ritrovati a fare un salto indietro nel tempo, alla riscoperta dell’ingegno e della meccanica del primissimo Novecento, grazie ad una serie di manifestazioni poste in essere da Mario Tagliapietra, Antonio Poli ed altri amici appassionati della meccanica d’epoca.01-bandiera

L’evento (al quale non è mancata neppure02-trombe l’iniziale benedizione del parroco ed è stato allietato dall’alzabandiera effettuato dallo stesso Mario al suono delle trombe) è iniziato con la messa in funzione di un motore endotermico diesel della Franco Tosi da 250 cavalli avviato da Iginio Toniolo, tecnico di 04-tonioloimpianti idrovori dal 1978 al 2009. Il macchinario, recuperato da uno degli impianti del Consorzio di Bonifica del05-m-tagliapietra Basso Piave, fa bella mostra di sé all’interno della vasta esposizione di trattori posseduti da Tagliapietra: un parco macchine importante, arricchitosi via via nei tanti anni di ricerca e collezione, mantenuto grazie alla grande passione del titolare per tali macchinari, usati in 06-mc-deerringagricoltura fin dagli inizi del secolo scorso e dai 07-trat-land45quali non ha mai voluto separarsi.

A tutti gli interessati, come il Vicepresidente Pierluigi Cibin (che ha trascorso una vita nel settore della meccanica) è stato possibile osservare le varie particolarità meccaniche messe in funzione per l’occasione, cosa non comune al giorno d’oggi.

La manifestazione era incentrata, 08-a-poliperò, sulla rivisitazione storica dell’aratura funicolare.

09-tanti-amiciL’aratura, riproposta con i metodi usati a cavallo fra il 1800 e il 1900 nel territorio di palude del Basso Piave non ancora bonificato, è un evento che non capita di vedere tutti i giorni.10-osservazioni Infatti, sono state utilizzate attrezzature11-aratro risalenti a quell’epoca e mantenute in ottimo stato da Antonio Poli, appassionato come Mario Tagliapietra, e da tanti altri amici.12-ruote-grandi

I partecipanti alla manifestazione hanno quindi potuto ammirarne l’utilizzo pratico in pieno campo.

L’attrezzo principale, oggetto di tanta ammirazione, è stato l’aratroautoguidato, a doppio vomere, dal versoio elicoidale e contrapposto, per 13-a-bubaaratura funicolare”.

Si tratta di un aratro particolare, a forma di bascula o bilancere, fornito di due ruote sterzanti, grosse e larghe, dotate di un leveraggio per una guida autonoma su un terreno normalmente molto14-argano bagnato, come un tempo frequentemente15-il-gancio accadeva in territorio di palude, laddove al trattore non era permesso entrare (perché il rapporto potenza / peso ne avrebbe determinato il sicuro affondamento).

Tale attrezzo è stato trainato da due trattori Super Landini “testa calda” (da molti chiamato in dialetto anche col nome ’a buba), tipologia di trattori messi in 16-la-guidaproduzione dalla medesima casa dal 1934 al 1951 per un totale di circa 3200 esemplari.

Detti trattori sono stati posizionati lungo le rispettive capezzagne del campo da arare e alternativamente, tramite un argano (detto anche verricello) appositamente costruito e posizionato sui trattori stessi, traevano la fune agganciata all’aratro.

In tal modo è stato possibile guidare l’aratro da una parte all’altra del campo, offrendo agli astanti una dimostrazione concreta di come un tempo si effettuava tale operazione, certamente faticosa per chi guidava l’aratro, ma significativa per far capire quale importanza storica abbia avuto l’utilizzo della forza motrice offerta dal trattore nel settore 17-trattoretrae-a-sedell’agricoltura.

Il termine trattore prende origine proprio da questo utilizzo, ossia dal “trarre (tirare) una fune”; non si deve intendere perciò come ‘semovente che traina un attrezzo’ (il termine inglese tractor, poi tradotto nel tedesco traktor, nel francese tracteur e nell’italiano trattore, fu coniato ed usato per la prima volta nel 1905 in una campagna pubblicitaria ideata dall’allora Direttore Commerciale dell’Hart Parr, W. H. Williams).

18-trebbiaL’ultimo momento della giornata, poi, è stato destinato alla trebbiatura con trebbia-imballatrice a fermo’, con nastro trasportatore per l’introduzione del frumento da trebbiare (una vera modernità, per l’epoca).

A tale complesso macchinario il movimento è stato dato, come un tempo, da un lungo cinghione trainato da un trattore cingolato dell’Ansaldo con motore Alfa Romeo: tale trattore fu usato da un noto motoaratore della nostra zona.

In bella mostra si potevano vedere i sacchi di juta agganciati alle bocchette della trebbiatrice per 19-e-maneraccogliere il grano che essa emetteva. Agli anziani presenti non poteva mancare la soddisfazione di vedere anche un attrezzo a loro caro e che usavano quand’erano bambini, la ‘palancolacavalletto’, che serviva per la costruzione dei ‘ferri’ usati per legare le balle di paglia prodotte dalla pressa. Tale attrezzo ha permesso loro, un tempo, di rendersi utili, dimostrando agli adulti la loro capacità operativa, anche se ancora piccoli, inserendosi a pieno titolo nelle fasi della trebbiatura.

20-amiciL’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” è grata a Mario Tagliapietra, ad Antonio Poli e ai tanti amici che si sono adoperati per mettere in atto questo evento, nonché l’amico Luciano Botosso, auspicando che possa essere ripetuto: un tale tuffo nella storia della meccanica del primo Novecento non è certamente cosa da veder spesso riproposta.

                                                                                   aratro-x-funicolare

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