Festa di San Martino – Ceggia 2011

L’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” ha partecipato alla manifestazione indetta dal Comune di Ceggia e organizzata dalla Pro Loco di Ceggia per la festa di San Martino domenica 13 novembre 2011

A partire dal mattino e fino al tardo pomeriggio, vari componenti dell’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” e appassionati intervenuti a titolo volontario si sono alternati presso gli spazi messi a disposizione nella piazza accanto al palazzo del Municipio, per rappresentare figure e situazioni di vita riferite all’identità del Basso Piave.

Il contesto storico rappresentato ha animato tutto l’arco della giornata, con proposte diversificate da parte della medesima Associazione, che nel pomeriggio ha offerto anche al pubblico la rappresentazione culturale dal titolo “A é na roda che gira”.

attori-e-parte-delle-comparse1Ringraziamo la cittadinanza tutta che è stata presente ai vari eventi e che si è lasciato coinvolgere dalle varie attività proposte dall’Associazione, rivolte in particolare a giovani e bambini. L’associazione ringrazia altresì coloro che hanno aderito all’iniziativa a titolo gratuito e volontario. foto-ceggia-san-martin-2011-123-mod

L’interesse suscitato dalla proposta rappresenta un segno tangibile del desiderio che molti hanno di poter trasmettere alle generazioni più giovani, attraverso uno spaccato della vita, la storia vissuta dai nostri nonni nel Basso Piave, partendo anche dal significato che aveva per loro l’espressione “far San Martìn”.

 uno-spaccato-di-vita

All’interno della manifestazione si è potuto mettere in risalto la realtà identitaria del Basso Piave, così come si evidenziava fino agli anni ’50 dello scorso secolo, cioè in una fase storica non ancora contrassegnata dall’incipiente industrializzazione, che ha contribuito a modificare notevolmente le preesistenti strutture socio-economiche e dunque i comportamenti individuali e collettivi. Tale realtà era evidenziata attraverso vari oggetti esposti al pubblico, ancora conservati negli attuali ambiti domestici e famigliari.

 

La rappresentazione della vita di allora è stata intesa come parte di un unico quadro, colto a richiamare la consueta suddivisione dei ruoli e delle attività lavorative in ambito famigliare. Si sono potuti così vedere in azione:

 

a) le donne al lavoro, per realizzare capi di vestiario (calzini, sciarpe…), bamboline di lana o altri prodotti con l’uncinetto; le donne in cucina, per eccellenza il luogo deputato alla gestione femminile della casa;

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b) le attività svolte dagli uomini (per esempio, la fabbricazione di borse con i scartotzi de panoce) e i loro attrezzi di un tempo (quelli usati dal calzolaio, per esempio); 

c) il pranzo dei primi anni del Novecento: alle ore 13.00 è stato presentato brevemente il momento del pranzo in una tipica famiglia del Basso Piave; durante tale fase sono stati consumati i nostri piatti tipici (pasta e fagioli, uova sode, pane fatto in casa, polenta, salame e musét, vino rosso) nonché gli alimenti più esotici prsenti solo in questo periodo dell’anno (come la batata mericana);

 

alcune-pietanzed) i giochi di una volta: saltàr a còrda, el fatzoéto, a dàma, e càrte, far córar i tzercióni, el teèfono co i vasòti, a córsa co i sàchi, ecc...    

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Per la presentazione di strumenti, materiali e oggetti usati nel corso della manifestazione, i partecipanti hanno fatto ricorso a quanto già possedevano in casa: in tal senso, è stato chiesto loro di compiere, prima collettivamente e poi individualmente, un percorso di ricerca storica e recupero della memoria, che ha permesso a tutti – bambini, adulti ed anziani – di rivalutare aspetti, stili di vita, valori e pensiero della gente che ha abitato il territorio del Basso Piave, riscoprendo il legame profondo con la propria ascendenza.

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Il pubblico, giunto numeroso, si è dimostrato attento alle attività proposte, nonché a quanto presentavano i diversi spazi espositivi messi a disposizione dell’Associazione.

Nel corso dell’intera giornata l’interesse dimostrato per le attività proposte è stata notevole: la partecipazione ad esse da parte di bambini, adulti e infine anziani della cittadinanza ha dato agli associati una gradita conferma che, quanto stavano presentando, incontrava il generale consenso e faceva affiorare alla memoria ricordi del tempo passato, usi e costumi, ambiti e ruoli sociali, rapporti e mestieri un tempo condivisi.

La presenza dei bambini e il loro semplice divertimento hanno poi confermato la funzione educativa e formativa svolta un tempo dai nonni, dalla famiglia e infine da tutta la comunità di riferimento nei confronti del singolo individuo.

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