’A istadèa de San Martìn (l’estate di San Martino)

 

di Pierluigi Cibin e Aidi Pasian

 

La tradizione vuole che la conclusione dell’anno solare in palude sia sempre contrassegnata da un ultimo sprazzo di caldo sole autunnale. E così è stato anche quest’anno: il 29 ottobre, nel comune di Torre di Mosto, ha raggiunto il massimo avvio la tredicesima Fiera di San Martino, festa locale sempre più nota non solo nel territorio del Basso Piave, ma in tanti altri limitrofi.

Realtà economiche locali, presenti con i propri stand, ed Associazioni o Gruppi iscritti all’albo comunale ogni anno offrono il proprio contributo per rendere sempre più prestigiosa questa manifestazione: e il segreto sta proprio nella sua specificità, riconosciuta apertamente dal pubblico che, con la sua presenza ogni anno sempre più significativa, concorre a dare un segno tangibile di tale apprezzamento.

L’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave”, come ormai da lunga consuetudine, anche questa volta si è unita al Gruppo “Pecore nere” per offrire uno spaccato della vita quotidiana degli anziani che un tempo risiedevano appunto nel territorio del Basso Piave.

Nell’ampio spazio messo a sua disposizione, infatti, i membri dell’associazione hanno potuto dar corso alla rivisitazione storica del vissuto quotidiano dei nostri progenitori con la classica suddivisione fra le aree destinate ad accogliere i lavori tipicamente femminili e maschili, spazi sempre adeguatamente separati: come sappiamo, la distinzione di ruoli fra donne e uomini andava di pari passo con la diversità degli ambiti di intervento (interno ed esterno all’ambito domestico) e ambienti di lavoro; se non vi erano particolari esigenze e richieste, nessun uomo o donna subentrava nella sfera che non fosse di propria pertinenza.

Agli uomini, è risaputo, spettava anzitutto il compito di reperire tutte le risorse possibili perché la famiglia potesse sopravvivere e continuare ad esistere: dall’ambito della pesca in acque dolci, così ricche di pescato, si passava con altrettanta competenza e bravura all’esercizio della caccia, nonché, naturalmente alla gestione della stalla e dei campi dopo la bonifica.

I nonni avevano davvero un ruolo esemplare ed insostituibile nel consegnare ai nipotini l’arte di saper costruire gli strumenti più vari. Tale capacità, affinata col tempo, diventava abilità e poi vera e propria competenza e costituiva anch’essa  – per le donne di casa – una risorsa e un motivo di vivo apprezzamento in ambito familiare.

Altrettanto abili e competenti dovevano risultare, però, quelle donne che sapevano gestire le risorse portate dall’uomo ed allevare / educare i figli. Occorreva, ad esempio, una grande capacità di prevedere il consumo degli alimenti da parte dei propri familiari nel corso di tutto l’inverno (’a stajón morta): oggi siamo abituati ad accedere al supermercato anche due volte la settimana, dunque è facile intuire quanto più difficile fosse pensare a tempi di accantonamento e conservazione ben più lunghi!

Alla sopravvivenza si veniva istruiti e formati giorno dopo giorno, anche attraverso il gioco: l’Associazione ne dà sempre un saggio per esempio attraverso la realizzazione di corde da saltare e di giocattoli di piccole dimensioni, che ancora oggi stimolano la fantasia dei bambini.

In questa occasione i membri dell’Associazione hanno voluto offrire al pubblico un messaggio identitario particolare, corredato anche di brani poetici, alcuni inediti, altri invece tratti dal volume “Rime del Basso Piave” (Mazzanti Editori, 2009): insieme ai canti più tradizionali come “Busatonda” e “Marìdete Orelia” (il canto autoctono per eccellenza) e con la partecipazione anche della “nostra” giovanissima Alice, essi hanno contribuito a fornire un quadro valoriale certamente più completo della mentalità della gente di palude.

 

L’Associazione ringrazia tutti i gruppi partecipanti e in particolare il Gruppo “Pecore nere” per l’immutabile amicizia e per la grande disponibilità e il supporto logistico che continua sempre a dimostrarle nel corso di questo evento. Non di meno, ringrazia la Pro Loco e l’Amministrazione comunale, costantemente presente nella piazza del Paese al fine di supportare e consentire il buon esito della manifestazione.

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