Immigrazione / Emigrazione e Ricerca

Un percorso didattico ha senso solo quando, diventando esperienza viva, permette ai ragazzi di conoscere concretamente la realtà socio-economica e identitaria del loro territorio.

È stato questo il motivo conduttore dell’azione di ricerca svolta quest’anno con le classi aderenti al progetto “Alla scoperta dell’identità del Basso Piave”, che l’Associazione presenta all’inizio di ogni anno scolastico alle scuole appunto del territorio, stimolando i ragazzi di volta in volta a sviluppare approfondendola una tematica sempre diversa, pur in relazione con l’attività curricolare programmata dalle docenti.

Quest’anno la premiazione delle classi partecipanti e relativa alla IIa edizione del PremioIdentità del Basso Piaveè avvenuta infatti nei Comuni di specifica appartenenza dei ragazzi, per venire appunto incontro alle esigenze espresse precedentemente dalle famiglie.

La cerimonia di premiazione, per quanto riguarda la scuola elementare “E. De Amicis” di Musile di Piave, è avvenuta giovedì 29 maggio 2014 alle ore 17.00 nell’Aula Magna dell’Istituto ComprensivoE. Toti”: in tale occasione la classe 5a D della Scuola Primaria “E. De Amicis”, supportata dall’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave”, ha messo in atto un evento dedicato alla presentazione del percorso triennale di ricerca effettuato e alla consegna del Premio stesso.

Per questi ragazzi e per la docente Emanuela Forner, che sempre li ha seguiti in questo quinquennio di scuola primaria, il premio ha rappresentato il suggello conclusivo a un percorso di ricerca specifica, che si è svolto stimolando l’osservazione e la conseguente esposizione dei risultati relativi a quell’identità territoriale che, dall’antichità fino ai giorni nostri, ci è stata trasmessa proprio dalla specificità del territorio del Basso Piave, prettamente caratterizzato dalla palude.

La cerimonia ha voluto mettere in risalto proprio la capacità di questi ragazzi di proiettarsi non solo nella prospettiva per loro ormai vicina di un altro e diverso futuro scolastico (il prossimo anno affronteranno la scuola media), ma in senso più largo la loro capacità di proiettarsi nel futuro della loro vita, che richiede competenze sempre maggiori e, al giorno d’oggi, una flessibilità mentale non da poco.

Certo, lontani da un passato che per molti versi si è voluto dimenticare con l’avanzare dell’industrializzazione negli anni ’60 dello scorso secolo, persino per noi adulti è difficile pensare alla straordinaria capacità e competenza dimostrate dai nostri avi quando, dovendo affrontare un mondo del tutto nuovo, generato dal nuovo sistema della “proprietà privata”, dell’uso del denaro, non noti in palude, dovettero adeguarsi alle nuove logiche di pensiero e, alcuni, cercando una diversa affermazione economica, tentarono una nuova vita, addirittura emigrando in paesi lontani, addirittura in altri continenti.

Oggi molti nostri emigranti veneti ci ricordano, però, ancora quanto fu difficile quell’affermazione personale dei loro antenati, avvenuta in ambienti anche più ostili di quello di palude.

Un plauso, perciò, a questi ragazzi e alla maestra Emanuela Forner perché, mostrando tanta dedizione al percorso didattico avviato ben tre anni fa, hanno saputo sviluppare insieme all’Associazione una ricerca che li porterà senz’altro ad affrontare la scuola media con una conoscenza più approfondita non solo dell’identità della gente di palude del Basso Piave, ma anche di quella parte di storia che i nostri emigranti, con orgoglio, hanno saputo ‘esportare’ in altri mondi.

Alcune immagini dell’evento.

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