IL ‘PROFONDO’ BASSO PIAVE

di Aidi Pasian e Pierluigi Cibin

 

Mercoledì 9 maggio si è concluso il lungo percorso di studio e approfondimento condotto dall’Associazione “G.R.I.L. Basso Piave” con alcune classi dell’Istituto ComprensivoE. Toti”, col quale da molti anni collabora per consentire ai ragazzi di Musile di Piave l’ampliamento delle proprie conoscenze in merito alle caratteristiche del proprio territorio di appartenenza.

Questa volta i membri dell’Associazione hanno offerto il loro supporto alle classi 1B e 1D della Scuola Media E. Toti”, seguite dalle docenti Valeria Farina, Maria Brindisi, Alessandra Vazzoler e Ursula Vani.

Superato il ponte che divide i due centri cittadini, hanno iniziato la loro analisi territoriale a San Donà di Piave, in prossimità del canale Navigabile, e continuato il loro percorso lungo il canale La Veneziana, ascoltando le informazioni che nonno Pierluigi offriva rispetto all’utilità e all’importanza dell’opera di canalizzazione che è andata a interessare quest’area del sandonatese.

Superato il canale Piveran, il viaggio è continuato costeggiando il canale Fiumicino, immissario del collettore Ramo, per giungere rapidamente all’Idrovora di Cittanova. Qui infatti gli alunni erano attesi dal dott. Marco Cavallaro, tecnico esperto del Consorzio di Bonifica, che ha offerto loro molte informazioni in merito al funzionamento dell’impianto. Certamente i ragazzi sono rimasti piuttosto affascinati dalla potenza delle macchine idrovore, sia quelle più ‘storiche’ sia quelle supportate dai più recenti meccanismi elettrici, ma la prova del centenario motore Diesel, azionato dal tecnico Claudio Frasson, cattura sempre in misura maggiore la loro attenzione.

All’esterno del manufatto, sono stati accolti dal personale del Consorzio e, in particolare, dalla dott.ssa Alice Vacilotto, dell’Università di Padova, impegnata proprio in questi giorni – insieme alla Prof.ssa Elisabetta Novello del Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità (DISSGeA) – nella messa in atto dell’evento “Festival delle Bonifiche”, che verrà attuato anche presso l’idrovora di Cittanova nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 maggio e al quale ha appunto invitato i ragazzi delle classi 1B e 1D, così come le altre che stanno svolgendo un lungo approfondimento didattico con l’Associazione.

Nonno Pierluigi ha quindi continuato a presentare agli alunni le particolarità di questo sito antichissimo. Partendo dall’impressione che queste aree di palude lasciarono in Cassiodoro, ha ricordato quanto esso fosse importante per gli Eneti e poi persino per il mondo romano, costretto a chiedere rinforzi ed aiuti militari all’impero bizantino, cui si lega il nome di Civitas Nova Heracliana.

Per confermare l’importanza archeologica di questo sito, il nonno ha accompagnato gli alunni e le docenti in visita all’interno di un’azienda agricola, dove erano attesi da Massimo Pasquon, il quale non solo ha edotto i ragazzi in merito alla storia dell’azienda stessa, ma ha anche consentito loro di vedere con i propri occhi i reperti presenti in loco. Tali ‘antiche presenze’, oggetto di poca considerazione generalmente, sono situate in realtà in più punti del percorso prospettato agli alunni; per questo nonno Pierluigi li invita a prestare maggiore attenzione a ciò che li circonda, perché spesso neppure gli adulti sanno notarle.

La pausa, come è di prassi ormai per molte classi, è stata vissuta presso l’abitazione della gentilissima famiglia Luigi Stefanetto. Da qui si è raggiunta Stretti, area altrettanto degna di nota per la sua prossimità non solo al sito di Cittanova, ma anche a quello forse più ricco di storia antica del Basso Piave, Busatonda; e proprio per consentire ai giovani di conoscerla, su indicazioni forniteci dal signor Renato Calcinotto, si è ritenuto opportuno condurli al suo interno, dando loro il modo di scoprire quanto variegata e piena di selvaggina sia ancora oggi. Questa sua ricchezza ammirò appunto Cassiodoro, visitando e ammirando le molteplici caratteristiche di questo nostro meraviglioso territorio.

Visto, però, lo scorrere inesorabile del tempo, si è dovuti procedere velocemente lungo la strada San Donà di Piave – Caorle per raggiungere le “bocche di Brian”, delle quali sono stati messi in analisi, sotto il profilo meccanico, il particolare funzionamento nonché l’importanza della loro stessa presenza, in quanto essendo il principale sbocco per la fuoriuscita delle acque in eccesso, sono collocate in prossimità del singolare punto di confluenza fra i canali Brian/Livenza Morta, Comessera e Revedoli/Largon.

La visita al vicino casone di proprietà della famiglia Dal Mercantin – per quanto oggi in parte modificato perché ancora in uso –  ha naturalmente affascinato i ragazzi: le loro domande circa il modo di vivere al suo interno ha fatto toccare con mano la qualità della vita vissuta in palude, sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo culturale e delle logiche di pensiero che tale realtà identitaria custodiva.

Poi, un’altra dimora simile, questa volta fluviale, situata a poca distanza dall’idrovora di Termine, ha consentito ai ragazzi di fare gli opportuni confronti fra le diverse tipologie di casoni che avevano analizzato in classe.

Ci sarebbe voluta l’intera giornata per visitare qualche altro significativo sito del territorio del Basso Piave, com’era in programma, ma davvero la sua ricchezza è tale che, a volte, risulta difficile condensare in sole otto ore quella visione globale che i membri dell’Associazione (tra i quali un ringraziamento particolare va ad Anna Maria Stefanetto, Stefania Basso e Lorenzo Schiabel) cercano di far cogliere ai ragazzi e agli adulti che affiancano, non soltanto supportandoli con un’attenta e costante sorveglianza lungo tutto il percorso, ma anche offrendo loro, come simpatico commiato, i canti più tradizionali che la gente del nostro territorio conserva.

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